domenica 3 gennaio 2016

Idea viaggio: Cornovaglia fuori stagione


La natura è ciò che manca a chi lascia l'Africa, ma non è detto che l'Europa non sia in grado di offrire scenari altrettanto affascinanti. E' il caso di alcune terre di confine, fuori stagione, come la Cornovaglia

Un viaggio on the road da Londra a Land's End in Cornovaglia e ritorno, passando per il Somerset e il Devon. 



1’ giorno

Da Londra al Windsor Castle
Veduta del Windsor Castle
Prima tappa è la bellissima cittadina di Windsor, con il suo castello e le affascinanti storie legate ai reali britannici. Il castello è imponente e grazie all’opera di ristrutturazione di re Edoardo III sembra di essere in una Camelot in versione ampliata dove ad ogni angolo ci si aspetta di incontrare un cavaliere e una donzella da salvare.
Ciò che più colpisce è la gentilezza e la preparazione degli addetti al castello.  Dopo aver attraversato gli appartamenti di stato fra quadri, divani, specchi, letti a baldacchino e tavole imbandite quello che ci rimane impresso andando via sono: la casa di bambole della Queen Mary, un vero capolavoro di ingegneria e di manifattura al microscopio e il mantello di Napoleone. Una rossa cappa di lana e seta, dallo stile vagamente nordafricano.

Da Windsor a Stonehenge
StoneHenge
Lasciamo Windsor alla volta di StonehengeArriviamo nel primo pomeriggio, ma essendo dicembre manca poco a fare buio. Il cielo è quello tipico dell’Inghilterra, grigio e bianco, con qualche sprazzo di luce che entra qua e là e le nuvole che corrono veloci in cielo battute dal vento.  Intorno non c’è quasi nessuno e le pietre si stagliano sul verde dei prati circostanti e poi sul cielo cangiante come delle enormi dee pronte a testimoniarci che proprio in quel punto l’oggi è legato al passato da un doppio filo rosso. Anche qui i due guardiani sono gentili e sorridenti e la quantità d’informazioni che riescono a darci è di primo grado.

Da Stonehenge a Salisbury
Veduta notturna della Cattedrale di Salisbury
Riprendiamo il cammino che il sole è già tramontato e quando arriviamo a Salisbury è buio pesto. La cittadina è addobbata di luci natalizie. Ci fermiamo a dormire in un Pub la cui parte più antica risale a 800 anni fa. Passiamo un portale di legno e siamo dentro al borgo medievale. Al centro, imponente, illuminata nel buio circostante, si staglia la Chiesa. Il suo stile, un’interpretazione inglese del classico Gotico è assolutamente affascinante e pulito. Dentro, oltre all’altezza delle navate e a qualche opera pittorica ci lasciamo attrarre dai rudimentali meccanismi di un antichissimo orologio a pesi. 
La Cattedrale conserva una delle quattro copie della Magna Carta. Non vogliamo perderci un documento così importante, un pezzo di storia dei diritti dell’uomo. Ci emoziona leggere qualche riga di quel latino e ancora una volta ci sentiamo legati a un doppio filo rosso della storia che da quando siamo partiti ha incominciato a intessere le nostre giornate. 

2’ Giorno
Da Salisbury a Bath
The Royal Crescent - Bath
Questo giorno vogliamo dedicarlo a una delle cittadine più belle dell’Inghilterra, Bath. Così, dopo aver visto la Magna Carta saltiamo in macchina in direzione della famosa cittadina termale. Quando arriviamo la città è invasa di tifosi della locale squadra di Rugby. Indossano magliette dai colori bianco e blu e sono in ogni angolo della città. Dopo poco è quasi l’ora del fischio d’inizio e i tifosi cominciano a sciamare da ogni lato verso lo stadio. In pochi minuti la cittadina è di nuovo libera e magicamente vuota. 
Ci lasciamo trasportare dall’istinto e in un istante siamo nella bellissima The Circus, piazza perfettamente rotonda, da cui si accede all’ancora più bella Royal Crescent, un semicerchio di palazzi settecenteschi in stile georgiano che affacciano su uno splendido giardino verde smeraldo.  Ridiscendiamo la collina in direzione delle antiche terme. I Roman Bath, ci lasciano un po' delusi.  Lasciamo Bath illuminata di riflesso dai fari dello stadio e l’ultimo sguardo che le diamo è pieno d’incanto e dispiacere perché è già ora di andare.
La giornata si chiude con una cena tipica nel pub più sperduto del Somerset, a Wells dove incontriamo una coppia di anziani così entusiasti di parlare con dei forestieri che la birra e il cibo scorrono via veloci come le ore che ci separano dal prossimo giorno di viaggio. 

3’ Giorno
Da Wells a Padstow passando per Glastonbury e Boscastle
The Glastonbury Tor
Iniziamo a lasciare il Somerset e ad avvicinarsi alla Cornovaglia, la meta della nostra peregrinazione alla ricerca della vera Inghilterra. Poco lontano da Wells, dove la Cattedrale è carina ma non vale la pena fermarsi dopo aver visto quella di Salisbury, vediamo una torre in lontananza, ergersi solitaria su una collina. 
E’ la Glastonbury Tor, una delle bellezze del Somerset, un posto mistico dove c’è gente seduta a meditare, che sovrasta quella che anticamente era l’isola di Avalon. Tutto intorno infatti, ci racconta un altro inglese, tantissimi anni fa c’era il mare.

Il porticciolo di Boscastle
Siamo di nuovo in macchina alla volta di un piccolo villaggio di pescatori nel Nord della Cornovaglia, Boscastle. Il porticciolo è stretto dentro a un fiordo e la passeggiata che porta sulle scogliere circostanti è meravigliosa. Quasi a picco sul mare c’è un punto di avvistamento. Bussiamo e dentro ci sono due signore, due guarda costiere volontarie che ci mostrano la strumentazione per l’avvistamento e ci raccontano di avventure, relitti e leggende locali. L’aria che si respira è fresca, salata, il vento fischia forte e le nuvole corrono veloci su scenari naturali mozzafiato. 
Ripartiamo verso il borgo marino di Padstow dove ceniamo nel rinomato seafood restaurant di Rick and Jill Stein, che in paese hanno dato vita a più di un’attività economica legata alla pesca e ai crostacei. Vale la pena passare al pionieristico centro salva aragoste, la National Lobster Hatchery.

4’ Giorno
Verso Land’s End e Penzance, passando per Saint Ives
Veduta di Saint Ives
Partiamo da Padstow dopo la visita alla Lobster Hatchery, piove ma non ci importa, siamo contenti di proseguire il nostro viaggio on the road. Direzione Land’s End, l’estrema punta Sud occidentale della Cornovaglia e la fine dell’Inghilterra in quella direzione, ma non prima di una puntata a  Saint Ives. Meta del turismo estivo britannico è una cittadina di mare elegante, piena di negozi, ristoranti e gallerie d’arte. La baia è luminosa e il porto operativo. Con tutto che siamo fuori stagione a Saint Ives manca solo il sole per essere bella come una Posillipo o una cittadina delle nostre Cinque Terre. 
Land's End
Quando arriviamo a Land’s End lo scenario naturale delle scogliere e del mare è sempre superbo, ma lo scempio del complesso turistico costruito sulla sommità è davvero triste. Ci facciamo una passeggiata sulle scogliere in compagnia di decine di conigli che hanno colonizzato la zona e oggi sembrano essere i nostri unici compagni di viaggio. Lasciamo la terra della fine e lungo la strada ci fermiamo in un altro punto a picco sul mare, il Minack Theatre a Porthcurno. Il teatro è chiuso ma noi ci infiliamo in una stradina a picco sul mare dal quale si apre la vista dall’alto di una baia sabbiosa. 
Trireife House - Penzance
Ripartiamo in direzione della Trireife House, una  Manor House, grande casa signorile appartenente a una antica e nobile famiglia che con il B&B sta tentando di far fronte agli alti costi di manutenzione. Dentro sembra di essere in un film del settecento e il ragazzo che ci accoglie e suo padre sono due perfetti gentelmen inglesi di campagna. La colazione è fantastica nella sala d famiglia circondati da oggetti antichi, camini in marmo e posate d’argento. Anche qui siamo gli unici ospiti e i racconti dell’anziano proprietario che ci parla di avventure, lord e reali è assolutamente affascinante.

5’ Giorno
Da Polperro al Dorset passando per Saint Michael Mount
Un kite surfer sulle onde a Saint Michael Mount
Ripartiamo. Tira un vento incredibile e sul lungo mare davanti a Saint Michael Mount due kite-surfer coraggiosi si dilettano in salti mozza fiato sullo sfondo della versione Britannica di Mont Sant Michel in Francia. La marea è alta e l’isolotto non è raggiungibile. Scappiamo da questo vento e la meta è Gweek. Qui c’è il National Seal Sanctuary che vale la pena di una visita. Dentro trovano rifugio, cure e assistenza foche, leoni marini e pinguini. 

Polperro
E’ ora di dirigerci verso il Dorset dove faremo tappa prima di rientrare a Londra ma non prima di concederci un’ultima perla della Cornovaglia, Polperro. Anche qui c’è un’incredibile atmosfera fra terra, mare, case, porticciolo. Il villaggio è tutto concentrato intorno al porto, chiuso davanti da un bastione sul quale si rompono le onde alzando spuma bianca. Ci fermiamo in un pub ad asciugarci un po’ e via verso la nostra ultima tappa notturna, lo Smuggler Inn vicino a Weimouth.E' mattino e non ci resta che dirigerci verso Londra. 
Lasciamo la Cornovaglia sicuri che non dimenticheremo molto presto le sue distese verdi, le sue onde che si frangono violente sulle scogliere, il suo cielo in movimento e la sua gente di cuore!