mercoledì 26 settembre 2012

ANGOLA: IL GIORNO DI EDUARDO DOS SANTOS


E' oggi il grande giorno dell'investitura ufficiale del "nuovo" presidente dell'Angola, Josè Eduardo Dos Santos e del suo vice presidente, Manuel Vicente, già direttore generale della petrolifera locale, la Sonangol, e poi Ministro per lo sviluppo economico. 

Capolista e numero due del Partito MPLA, Movimento Politico per la Liberazione dell'Angola, i due uomini saranno investiti oggi ufficialmente dei loro nuovi incarichi.

Al potere da 32 anni, Dos Santos oggi è per la prima volta "presidente eletto" e la cerimonia per ribadire il concetto si prefigura fastosa. 

La popolazione tutta è invitata a recarsi in fine mattinata in Piazza della Repubblica, adiacente al rinnovato mausoleo in onore del primo presidente dell'Angola, durato in carica solo 4 anni, Agostinho Neto.

I preparativi sono stati frenetici in questi ultimi giorni, quando squadre di operai cinesi e angolani sono state inviate a riparare le strade che conducono alla Piazza e al maestoso mausoleo, una sorta di missile che si leva alto verso il cielo circondato da giardini e gradinate che oggi si riempiranno degli eserciti in parata dell'Angola e dei Paesi della Sadc, la Comunità per lo Sviluppo dell'Africa del Sud, che comprende 15 Paesi dell'Africa australe e meridionale. 

La giornata delle vanità del nuovo presidente si è aperta con una sorpresa annunciata solo nel tardo pomeriggio di ieri. Oggi è per l'Angola dia de "tolerância de ponto" che sostanzialmente significa, giorno di festa in cui il Presidente ha esonerato tutti dall'andare al lavoro.

La tardiva decisione ha provocato non pochi disguidi nella mattinata di oggi, con bambini che sono andati a scuola e hanno trovato le porte chiuse, giovani che hanno tentato di prendere mezzi pubblici e non li hanno trovati, uffici che hanno aperto e poi chiuso. 

Decidere per tutti, usare la città come il proprio personale parco divertimenti, chiudere strade, pulire facciate in fretta e furia, sono cose che ricordano molto altri Paesi e altri anniversari di persone che stavano sulla scena da moltissimi anni.

Da stamane poi la radio non fa che ricordare le gesta dell'uomo che sta per essere investito Presidente eletto dell'Angola con più del 71% dei voti. Fra le altre cose ricordano dai microfoni, Dos Santos è nato nel 1942 nel quartiere di Sambizanga, ai margini della capitale. Un quartiere tristemente noto fino a qualche anno fa per l'estremo degrado e l'eccessiva pericolosità causata dalla presenza di banditi e criminali. 


Oggi il quartieri si sta riscattando, alcune belle realtà stanno nascendo fra le sue strade di fango, come quella della Casa de Accolhimento para meninos  de Rua Magone-Margarida, dei padri salesiani, ma la realtà di Sambizanga è lontana migliaia di chilometri e anni luce da quella della Luanda che cresce, che si accende di lampioni sul lungomare, che brinda e festeggia sulla Marginal l'elezione di un uomo che sta cambiando il volto dell'Angola. 

A Sambizanga oggi non si festeggia niente, perchè come ogni giorno si combatte per non prendere la febbre tifoide, per non vedere i propri bambini morire di fronte al Posto de Saude che non ti "attende" in quanto non puoi pagare la visita e la lastra, perché hai il fango che entra nella baracca.

Mi domando come si possa dimenticare il luogo da cui si proviene, come si possa festeggiare un giorno così importante lontano dalla propria gente, come si possa credere allo slogan "distribuir melhor" se dopo 32 anni al potere la strada dove si è nati è ancora una fogna a cielo aperto dove la gente si ammala e nessuno se accorge. 

lunedì 24 settembre 2012

LUANDA: con gli Optimist il Club Nautico aiuta i meninos dei quartieri poveri


Ogni sabato e domenica la baia di Luanda, sin dalle prime ore del mattino, si anima di saettanti puntini bianchi che, bordo dopo bordo,  solcano le sue acque fino a pomeriggio inoltrato. 

Sono le vele di molti Optimist, di qualche Laser, 420 e 470, condotti abilmente da un centinaio di bambini. Sono tutti "meninos" dei quartieri poveri che circondano la zona della Ilha di Luanda, una lunga striscia di terra che chiude da un lato la baia della capitale. 

All'inizio della Ilha si trova il CNIL, Club Nautico della Ilha di Luanda. Il Club, nato nel 1924 come Istituzione di pubblica utilità, con il nome Club Desportivo Nun'Alvarez, ha lasciato nel 1979 questo nome, legato al colonialismo, per diventare il Clube Nautico da Ilha de Luanda. 


Oggi il CNIL sta dando la possibilità, a 130 bambini nella vela e a 60 nel canottaggio, di praticare gratis uno sport come la vela e la canoa e di poter magari un giorno competere a livello internazionale in queste straordinarie discipline sportive.


Il responsabile della sezione Vela, Alfonso Mateus, dal 2008 prepara questi bambini  ad affrontare il mare. "Vengono qui presto e restano al club tutto il giorno - racconta  Mateus - spesso i loro genitori non sanno neanche che sono qui, è il nostro modo di toglierli dalla strada". Il progetto supportato interamente dal CNIL, ha già portato molti di questi bambini a partecipare a competizioni locali. 


L'obiettivo, spiega il responsabile della sezione Vela "è quello di incentivare i bambini a praticare la vela nelle discipline di regata classe Optimist, Laser, 420 e 470". 

Ciò di cui ha bisogno ora il CNIL per portare avanti il progetto e aiutare i bambini dei quartieri poveri intorno alla Ilhia a trovare qualcosa di costruttivo con cui trascorrere la giornata,  è di trovare qualche sponsor che creda nell'iniziativa. 

 CNIL Club Nautico Ilha di Luanda

mercoledì 19 settembre 2012

Angola: diritto per tutti in Piazza a Luanda



Si chiama "direito para todos", diritto per tutti, l'iniziativa lanciata oggi dall'Ordine degli Avvocati angolani e mutua il suo slogan dal programma governativo "agua para todos".
Questa volta a essere distribuita non sarà l'acqua ma consigli giuridici gratuiti da dispensare nella pubblica piazza. 
L'appuntamento, diramato per radio e sui giornali di oggi, invita il pubblico a recarsi in Piazza Indipendenza a Luanda, il prossimo sabato 22 settembre, per contattare uno degli avvocati che si farà trovare in strada dalle 9.00 alle 13.00. 
"L'intento - ha spiegato il presidente dell'Ordine Cachimbombo - è di favorire le persone meno abbienti che hanno bisogno di un consiglio giuridico". Le aree di cui hanno promesso di occuparsi gli avvocati sono: il penale, il civile,  il diritto di famiglia. 
Questa iniziativa è la prima tappa di un lavoro di ricerca e verifica dell'attuale situazione della giustizia in Angola che sarà avviato congiuntamente dall'Associazione dell'Ordine degli Avvocati e dall'Associazione Giustizia, Pace e Democrazia nell'ambito del suo lavoro sui diritti umani nel Paese. 
Il report verrà stilato nel 2014 e darà un'istantanea della situazione "accesso al diritto e alla giustizia" in Angola. Naturalmente tutti gli avvocati angolani sono invitati a presentarsi in piazza sabato prossimo!

sabato 15 settembre 2012

ARCHITETTURA: ANCHE L'ANGOLA ALLA BIENNALE DI VENEZIA - BEYONDE ENTROPY ANGOLA IS IN BIENNALE OF ARCHITECTURE IN VENICE


Architettura "oltre la trasformazione" è la parola d'ordine dell'Angola più all'avanguardia che dal 29 agosto al 25 novembre farà parlare di sé in Italia. L'Angola è infatti presente, per la prima volta quest'anno, alla Biennale di Architettura di Venezia, con il progetto Beyond Entropy, un'installazione a grandezza naturale che presenta un nuovo modello urbanistico per la capitale Luanda.


Il Padiglione si trova alla Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.  I curatori del Padiglione angolano, Stefano Rabolli Pansera e Paula Nascimiento, illustreranno il progetto che evidenzia la necessità urgente di energia nelle città africane ad alta densità di popolazione e in rapida crescita ed esplora l’impatto di infrastrutture a basso consumo energetico sulla forma urbana.
Queste "entropie" sono la materializzazione di modelli virtuosi in cui credere e in cui ci possa essere una completa integrazione di spazi pubblici, giardini urbani e infrastrutture energetiche, qualcosa che assomiglia molto alla Nuova Marginal di Luanda, il lungomare della baia cittadina, allestito come spazio multifunzionale, di aggregazione, sport, incontro, sviluppo socio-culturale, nel rispetto dell'ambiente.

ENGLISH


The First Pavilion of the Republic of Angola at the 13th International architecture exhibition of Venice has been reported as unmissable by many well-known international medias. It complies with the general theme of the Biennale curated by David Chipperfield, Common Ground (compare to the links below).

Beyond Entropy Angola is a project based on the idea that public space can perform as green infrastructure for Luanda, the seven-million people capital of Angola. The suburban areas of Luanda (musseque) have grown dramatically with no adequate infrastructures (water, electricity and sewage).

Curators Stefano Rabolli Pansera and Paula Nascimento believe that, despite the lack of infrastructures, the morphology of the mousseque “reveals a spatial intelligence that we cannot neglect” , especially when foreign urban models are imported in order to replace large parts of the existing city.

The project, proposed by Beyond Entropy, is not touching the existing morphology of the musseque in order to change completely the quality of the space. In fact the project upgrades the urban area by planting a common cane, Arundo donax in the interstitial space between the buildings.

The canes, that filter naturally the dirty waters, are ideal for the production of biomass and provide a wonderful green area. Therefore the intervention performs simultaneously as public space and as energetic infrastructures; it becomes an energetic Common Ground.

 In summary, the Angolan Pavilion is:

 -a new urban prototype for the development of  high-density suburban areas
 -an innovative proposal combining public spaces and energetic infrastructures
 -a sustainable urban model repeatable in the entire Sub-Saharian Africa
 -a 1:1 scale model of an energetic Common Ground
The Angola pavilion changes completely during the period of the exhibition (in fact Arundo Donax canes grow up to one meter per month).
The project aims to be implemented as a real proposal for the high-density neighbourhoods in Luanda. This is the main topic of the international symposium scheduled in November on the Island of San Giorgio Maggiore in Venice, in order to close the first Angolan participation to the Venice Architecture International Exhibition.

venerdì 14 settembre 2012

ANGOLA: sono 50.000 le foche emigrate dalla Namibia

Esemplare gigante di foca arctocephalus pusillus. Foto di G.Mazza
Sono 50.000 le foche emigrate in Angola negli ultimi 15 anni ed è tempo per il paese di prendere dei provvedimenti fra cui quello dell'"abbattimento sostenibile". E' quanto ha annunciato oggi in una lunga intervista alla Radio Angolana, Antonia Nelumba, la direttrice nazionale delle infrastrutture del Ministero della Pesca locale.

Le coste dell'Angola sono bagnate a sud dalle acque della corrente oceanica del Benguela. Questa corrente fredda scorre dalla costa occidentale del Sudafrica e della Namibia verso Nord e Nord-Ovest. 

Per una serie di ragioni di carattere ambientale e sociale, negli ultimi 15 anni, una immensa colonia di foche del tipo arctocephalus pusillus, prima abituate a risiedere in Namibia e SudAfrica, è emigrata lungo le coste del Benguela, provincia sud-occidentale dell'Angola, situata sulla costa atlantica, lungo l'omonima baia.

Oggi questa colonia ha raggiunto le 50.000 unità e in qualche modo l'Angola deve imparare a conviverci, come fanno già Namibia e Sudafrica, anche se questa convivenza non sempre è pacifica. 

Le foche, oltre ad essere dei simpatici animali che amano rilassarsi sulle rocce e poi tuffarsi fra le onde, invadono il territorio marino che viene utilizzato dai pescatori locali provocando ingenti danni alle attrezzature e duri colpi alla loro economia. 

"Una rete da pesca costa ai pescatori 50.000 dollari - ha sottolineato la direttrice durante l'intervista - per non parlare di ciò di cui si nutrono queste creature".


Le foche arctocephalus pusillus sono ghiotte di sgombri, i locali carapau, e adorano soprattutto quelli piccoli. Un solo esemplare di foca ne mangia fra gli 8 e i 13 chili al giorno che, moltiplicati per 50.000, produce numeri da spopolamento del mare. 

Questi numeri inoltre non possono andare d'accordo con le esigenza dei pescatori, che non trovano più pesci grandi, né con quelle dell'ambiente, che vede una specie marina rischiare l'estinzione, almeno in quella zona. 

"Ora - ha spiegato Antonia Nelumba - siamo costretti a importare 30.000 tonnellate di carapao ogni sei mesi, a fronte di una produzione, nei primi 6 mesi di quest'anno di 50.000 tonnellate".

La direttrice nazionale delle infrastrutture del ministero della pesca locale, nel lanciare oggi questo allarme, ha anche affermato che "è arrivato il momento di cominciare a regolare l'esistenza delle foche in Angola con politiche che parlano anche di abbattimento sostenibile". 

La proposta della signora Nelumba prevede lo stanziamento di fondi per l'apertura di uno stabilimento per la lavorazione della foca, per ottenerne l'estrazione del suo grasso per utilizzi nella cosmetica, per lavorarne le pelli e le sue carni. 

"Questo - ha continuato la direttrice angolana - servirà a regolare il rapporto foca/pesce e quello foca/pesce/pescatori". Il tutto ha concluso "per minimizzare i danni delle foche in Benguela e in Namide dove stanno migrando". 

Tempi duri per le foche angolane!


giovedì 13 settembre 2012

Agostinho Neto: i 90 anni di un eroe/poeta angolano

Il Monumento a Neto nella piazza di Catete

C'è un uomo in Angola su cui sono tutti d'accordo, sulla cui memoria non ci sono divisioni né odi atavici. Si chiama Agostinho Neto ed è considerato insindacabilmente l'eroe della nazione, il fondatore dell'Angola, nonché una delle figure più rappresentative fra quelle che hanno lottato per la liberazione dell'Africa da ogni colonialismo. 

Neto è stato il primo presidente dell'Angola liberata dal dominio portoghese e lo è rimasto dal 1975 al 1979, quando è morto a causa di un cancro, ma quei 4 anni sono bastati a fare di lui un indimenticato e rimpianto eroe-poeta. 

Padre fondatore dell'Mpla, il Movimento popolare di liberazione dell'Angola, scrisse alcuni saggi, ma sono soprattutto le sue poesie a essere ricordate in questi giorni dalle radio locali, quelle in cui scandiva le sue convinzioni in modo duro e diretto contro il potere coloniale e a favore di una riscoperta della cultura tradizionale angolana.

"Creare con occhi asciutti risate sopra lo sfregio della tortura / coraggio dalla punta degli stivali del colono / forza nei frantumi delle porte violate / fermezza nel sangue rosso del rischio / creare / creare con gli occhi asciutti (…)" scriveva.

Il 17 settembre si festeggerà il suo 90' anniversario. Il programma delle festività è lungo e comprende diverse manifestazioni culturali e sportive, che vanno dalle cosiddette "maratone" nei quartieri, durante le quali si mangia, si canta e si balla fino a notte fonda, a sfilate carnevalesche, a gare di ciclismo, da Luanda a Catete, cittadine da cui proviene l'eroe. 

In concomitanza con questo anniversario la Fondazione Antonio Agostinho Neto ha anche lanciato una completa opera sulla storia recente dell'Angola dal titolo "Agostinho Neto e la liberazione dell'Angola, 1949-1974" frutto di ricerche e studi svolti soprattutto su documenti originali e mai usciti prima dagli archivi della PIDE-DGS (Polizia Internazionale di Difesa dello Stato), la famigerata polizia politica del regime portoghese di Salazar poi diventata Direzione Generale della Sicurezza con la morte del dittatore portoghese, che fra le altre attività di spionaggio e repressione tipiche di un regime, controllava anche i movimenti indipendentisti in Angola e Mozambico. Il volume ha dunque tutte le premesse per essere una lettura di  un certo interesse per chiunque voglia sapere come è andata davvero la guerra di liberazione dell'Angola dal Portogallo.

Parabens Agostinho!


(English) Angola: where new schools and hospitals are inaugurated but there's a lack of teachers and doctors




It is back to school week this one for angolan students after a 34 days off to let governmental people set the polling stations for the 31st August general election in Angola. 

The white of their school uniform is back in the street where they walk to get to school any time during the day, because they take turns. First turn, four hour each, is from 6 'o'clock in the morning to 10.00, second turn 10.00 to 2.00 pm, third turn 2.00 pm to 6.00 pm, for the Primary school, Secondary school and Unversity they have turns until Midnight. 

This happens because Angola has a huge number of young people, 47% of the population says Unicef are aged between 0 and 14, compared with a population of 19 million people in  a Country that hasn't got enough infrastructures and, even when there are, there aren't enough teachers, and those who works are not well trained. 

Since 2002, with the beginning of the peace process, the situation is a little changed. According to official data students today are 6,4 millions in Primary and Secondary school and also the University students are more then before according to the governmental press revues. 

The opening of the new Campus Agostinho Neto has been pushed by the government but it is not working for the lack of Professors and Professionals. 

Anyway Unicef data are comforting when says that 76% of the young people age 0 to 12 is nowadays at school, even if 1 million of them is still out. 

The real problem, this is something which concern Unicef in its reports, is the quality of the educational system which is not acceptable and so far just a 20% of the population between 12 and 17 years old go to school.

This is a problem linked with the lack of a good training for teachers. Education is not the only area with this kind of problem, which concerns also the Health system where there is a huge lack of professionals and the number of new infrastructures inaugurated by the angolan president remain empty, as it happens for the two brand new Hospital of Catinton and Viana in which there are no professional working and patients can't be attended. 

Even the governmental Jornal de Angola published two days ago a four columns story on the lack of medical professionals. The story says that 205 people each day from the opening day are trying to be attended but there's just one Doctor  there and it's impossible to attend everybody.

These are the mistakes of a system that has been growing a lot in terms of infrastructures but forgets to grow along with the palaces, roads and palm trees that line it, its people, giving them the right education and the means to build the country with their own hands.


mercoledì 12 settembre 2012

ANGOLA: dove si aprono scuole e ospedali ma mancano maestri e medici



E' iniziata bene la prima settimana di scuola per i bambini angolani che da lunedì sono tornati a riempire le aule dopo una pausa di 34 giorni dovuta alla preparazione delle elezioni generali  che hanno avuto luogo lo scorso 31 agosto.
Il bianco dei loro grembiuli è tornato a illuminare le strade a tutte le ore del giorno. Sono tre infatti i turni scolastici della durata di 4 ore ciascuno. Il primo è alle 6.00 del mattino e termina alle 10.00, il secondo va avanti fino alle 14.00, quando inizia il terzo che termina alle 18.00. Questo per quanto riguarda l'insegnamento primario. Il secondario e le Università hanno turni che vanno anche fino alle 23.00.

Questo accade perché il Paese, con un alto tasso di giovani, secondo i dati Unicef sono circa il 47% della popolazione quelli con un'età compresa fra i 0 e i 14 anni, su una popolazione totale di 19 milioni nel 2010, non ha sufficienti infrastrutture, ma soprattutto, quando ci sono, non ha insegnanti preparati adeguatamente.

La situazione però in Angola è andata migliorando dal 2002. Secondo i dati diffusi dal governo gli studenti totali ad oggi sono 6,4 milioni nella scuola primaria e secondaria. Anche l'insegnamento superiore sta crescendo, fa sapere il governo, che diffonde incessantemente via radio, televisione, giornali e dvd i numeri e le specifiche di ogni fattore in crescita nel Paese. Secondo queste informazioni anche l'insegnamento superiore sta crescendo con l'apertura di nuovi campus universitari nelle principali città del Paese. In particolare la propaganda mostra il Campus universitario Agostino Neto a Luanda che però al momento non è ancora operativo, tranne in qualche piccola sezione. 

In ogni caso anche i dati Unicef sono confortanti quando sottolineano che dal 2002 la percentuale di bambini iscritti alla primaria è  arrivato a coprire il 76% della popolazione sotto i 12 anni anche se, continua l'Unicef, 1 milione di bambini sono ancora fuori dal sistema della scuola primaria.

Altro discorso ancora, su cui insiste l'Unicef, è la qualità della formazione che se non è a livelli accettabili nella primaria, per la secondaria lo è ancora meno, con numeri che parlano di un misero 20% della popolazione fra i 12 e i 17 anni che frequenta la scuola. 


Il problema è legato molto alla mancanza di formazione adeguata per gli insegnanti e i quadri del settore.  Questa però è una carenza che non riguarda solo il settore dell'insegnamento. Anche nella Sanità si sta verificando un terrificante vuoto di professionalità che lascia inutilizzate le molte infrastrutture che il Presidente Dos Santos e i suoi Ministri non fanno che inaugurare da qualche anno a questa parte. 

Tutte le ultime infrastrutture mediche inaugurate, in particolare gli Ospedali materno-infantili di Viana e di Catinton nella capitale, solo per fare un esempio, non stanno lavorando perché ad accogliere i pazienti non ci sono medici. Lo stesso quotidiano, Jornal de Angola, malgrado tutta la propaganda che ha fatta negli ultimi mesi in favore dell'attuale governo, ieri titolava a quattro colonne "Nuove unità ospedaliere prive di medici" riferendosi in particolare al centro materno-infantile di Catinton con 32 camere e un solo medico generico. Nell'articolo si legge che, dal momento dell'apertura, si presentano circa 205 pazienti al giorno,  di cui 100 sono bambini, 35 donne in stato di gravidanza avanzato, 50 si presentano per visite mediche e 20 al reparto Urgenze, ma nessuno riceve cure.

Queste sono le storture di un sistema che sta crescendo moltissimo in termini di infrastrutture ma che dimentica di coltivare insieme ai palazzi, alle strade e alle palme che le costeggiano, la sua popolazione, dandogli la giusta istruzione e i mezzi per poter costruire il paese con le loro proprie mani. 

giovedì 6 settembre 2012

(English) Angola: the future with no time of the street children





So far a week after the election is already gone. Mpla has won and  President Dos Santos is still where he was. Even in Sambizanga everything is the same. In this "barrio" of the angolan capital, Passos talks to "menions de rua" as should do a father or a brother, a friend or a good teacher who loves his work, as he does. He speaks with that kind of calmness which expresses all the african wisdom and he is able to avoid any rhetorical.

He tells to 30 children aged 8 to 15 what does it mean to be a child. He calls this phase the number 1. Then he explains them the changes that arrive during the adolescence, which is the phase number 2 and finally he tell them about the phase 3, when children become men. He want them to understand they are in phase 2 even if they are living since a long time as if they were in phase 3.

Passos want them to know that is not their fault. He want them to understand that this gap is a "gift" of the street, that one which for them is mom and dad, home and escape, place/no place where to lose themselves.  Because being a "menino de rua" is quite sure you are going to lose a bit yourself and they can understand it because they are still in the street or they are just gone out from the street in order to go in "Casa Magone" which is a place for street children driven by a religious men, close to a small church and a football field, in the very middle of a poor slam in Luanda. 


When Passos talk, the children listen carefully to him. Someone lies down on the desk, tired, others keep their hands on the bellies, someone look out of the windows from where the sound of the street arrives… and can still fascinate. Anyhow, they keep their attention on him because he is telling them what they will become when they will be grown up. Because they are not grown up yet, even if they know what is sex or they have been raped, even if they are robbers or take drugs.

Passos has the power to show them their future, to make them believe they also have a future and they feel a kind of wonder because in the street they use to live day by day. Five dollars few minutes hugging a slut, ten to twenty dollars for a bed, maybe something to eat, an then... a dog drinking waste water in an open sewer, the mud, a man who comes by carefully inviting you behind that shack. Street children are keen in having a kind of future made of few minutes ahead, a future with no time. 

Then a guy like Passos comes  and tells them that they have a future as every other child in the world, that when they will be grown up, they  will have the opportunity to study to become a mechanical, a stenographer, a nurse, a construction worker or, if they like, they can try to became doctors. Passos so strongly believes in what he is saying while he is talking, that the street children also start to believe in it and from their faces you suddenly can see, maybe is just a feeling,  that kind of old aspect that make them look too old and too lost, desappear. 

The children of the street phenomenon is cross-cutting and affects many countries with different skills, that one with a GNP equal zero, and that one with a high GNP. Each one of these street children has his own story to tell, even if they don't like very much to talk about themselves, but their stories and the end of the day look all the same. 

They all belong from large families unable to feed all their children, so the parents "lose" some of them in the street using to justify themselves superstition or magic. They come from families with parents drug addicts or alcoholics or their parents are too young and poor.

Whatever the cause, this phenomenon does exist, even if these children are very good in hiding themselves! Passos looks after them, but is not enough. It's a matter of culture, money but, primarily, is a matter that should concern the policy maker, whom should seriously think kind of politics able to keep off the street these children from Angola, or Brasil, or India, or... and in the most lucky case, to reinsert them in their original families

mercoledì 5 settembre 2012

Il futuro senza tempo dei meninos de rua



Sono passati cinque giorni dalle ultime elezioni generali in Angola. L'Mpla ha vinto e il presidente Dos Santos è rimasto al suo posto. Anche a Sambizanga nulla è cambiato. In questo barrio della capitale, Passos parla ai meninos de rua come lo farebbe un padre, un fratello, un amico o un educatore serio che ama il suo lavoro, proprio come lui. Usa le parole con quella calma che ha dentro la saggezza di tutta l'Africa e riesce a scansare ogni retorica. Racconta a trenta


ragazzini fra gli 8 e i 15 anni cosa vuol dire essere bambini. La chiama la "fase 1". Poi gli spiega i cambiamenti che avvengono nell'adolescenza, "la fase 2" e infine gli indica "la fase 3", quella dell'uomo maturo. Gli spiega che loro sono nella fase 2 ma che vivono come se stessero nella 3 da secoli pur avendo vissuto solo pochi anni. 

Passos gli dice che non è colpa loro. Che questo salto glielo fa fare la strada, quella che per loro è stata madre e padre, casa e rifugio, luogo/non luogo in cui perdersi. Perché ad essere meninos de rua un po' ci si perde, è evidente, lo capiscono anche loro che ci sono dentro ancora, o lo sono stati fino al giorno in cui hanno deciso di mettere piede a Casa Magone. Si tratta di una casa per bambini di strada messa su da un religioso, accanto a una cappella e a un campo da calcio, nel bel mezzo di un quartiere povero di Luanda. 


Passos parla e i meninos lo stanno a sentire. Qualcuno si sdraia sul banco, esausto, un altro si stringe lo stomaco con una mano, qualcuno guarda lontano, fuori dalle finestre, da dove arriva il suono della strada, il richiamo. 
Però lo stanno a sentire perché lui gli dice cosa diventeranno da grandi. Che grandi non lo sono adesso, anche se in molti hanno già fatto sesso o subito sesso e rubato e si sono drogati con la benzina e la colla e quello che offre il rione.  

Passos gli parla come se loro avessero un futuro davanti. Sembrano sorpresi. In strada si vive alla giornata. Cinque dollari, l'abbraccio di una puttana. Fra i dieci e i venti dollari, un letto dove dormire. Un pasto caldo ogni tanto, un cane che beve acqua di fogna. Il fango. Un uomo che ti si accosta e ti dice di seguirlo, proprio lì, dietro quella baracca. 

Un futuro fatto di pochi istanti, pochi minuti, un futuro che non ha tempo. Poi invece un giorno arriva questo ragazzo qui, Passos e gli dice che "da grandi" potranno fare un corso da meccanico, da stenografo, da infermiere, da operaio edile, se non addirittura fare Medicina e diventare dottore. Glielo dice così convinto che viene voglia di crederci e dai volti di quei bambini, forse è solo un'impressione, ma per un fugace attimo sembra sparire quell'espressione anziana, vissuta, quella smorfia che sembra marcarli a vita come randagi, come bambini perduti.


Il fenomeno dei meninos de rua è trasversale, attraversa Paesi con caratteristiche diverse e Pil che crescono zero, poco, molto, tantissimo. Ogni bambino ha la sua storia da raccontare, cosa che avviene assai raramente, ma le loro storie, una volta messe insieme, sembrano somigliarsi tutte. 

Famiglie numerose, dove l'ultimo che arriva è di troppo e così lo si "perde" o lo si caccia nascondendosi dietro a credenze magiche, legate al feticismo, alla superstizione. Famiglie violente, dove i genitori malmenano o si drogano o sono alcolisti. Famiglie non famiglie, ovvero figli di altri bambini di strada che partoriscono a pochi anni.

Il fatto è che comunque lo si voglia spiegare questo fenomeno c'è, loro ci sono, anche se hanno la tendenza a non farsi notare. Passos si occupa di meninos, ma non può bastare. E' una questione di coscienza, di cultura, di soldi e non solo, è una questione di volontà politica. Occorre riuscire a inquadrare costruttivamente e seriamente quei meninos senza età che percorrono chilometri di strade a piedi scalzi in Angola come in Brasile, in Turchia come in India, in SudAfrica come in Romania, nei propri piani di crescita/paese. A crescer mais e a distribuir melhor!


domenica 2 settembre 2012

Angola: MPLA i numeri di una vittoria che dovrebbe far riflettere



A prima vista in Angola ha vinto la continuità, ma vediamo cosa suggerisce il secondo sguardo...

Ha vinto il partito Mpla e il suo capolista, l'attuale presidente Josè Eduardo Dos Santos, con il 72,8 % delle preferenze, dati delle 12.00 del 2 settembre. 

Segue l'avversario di sempre, l'Unita, con il suo capolista, Jonas Savimbi, che ha ottenuto il 18 % dei voti. In terza posizione arriva una nuova formazione nata da una costola dell'Unita, Casa-ce, con Abel Chivukuvuku, che ha ottenuto un totalmente inaspettato, 5,6 %.

E' indubbiamente una vittoria, ma andando ad analizzare i dati qualche segnale di stanchezza emerge. L'Mpla ha perso in 4 anni il 10% delle preferenze, nel 2008 aveva ottenuto l'82% dei voti. L'Unita ne ha acquistati quasi altrettanti, l'8% in più, forse i delusi dell'Mpla?

Ma non è tutto. A Luanda, la capitale baciata dalle grandi opere infrastrutturali messe in piedi dal governo e fra le altre cose inaugurate proprio qualche giorno prima delle elezioni, in concomitanza con il 70simo compleanno del Presidente, l'Mpla ha ottenuto uno striminzito 58% di preferenze, mentre l'Unita ha raggiunto il 25% e Casa-ce addirittura il 13%. 

Quel 58% per una città che fino a ieri, e ancora oggi a dire il vero, è tappezzata di immagini del presidente, è invasa di gabbiotti dell'Mpla, è martellata da radio, televisioni e giornali che parlano solo delle opere del primo cittadino, lascia pensare che tanti sforzi non sono bastati a convincere la vasta maggioranza degli abitanti di Luanda.

Solo per fare qualche esempio sono di questi ultimi mesi la costruzione della nuova Assemblea Nazionale, un fantasmagorico palazzo sovrastato da una enorme cupola che ricalca a dimensioni reali la Basilica di San Pietro a Roma; 

un lungomare di 3,2 chilometri costruito in 30 mesi con la realizzazione di cinque ponti, due strade a quattro corsie, parcheggi, campi da calcio, piste di pattinaggio, aiuole, sistema idrico di spurgo dell'acqua che scende dalla collina verso il mare, utilizzo di 3000 palme importate dalla California;


la risistemazione del sistema viario della Hilia di Luanda. 

Grandi opere che hanno davvero cambiato la faccia di questa città, ora più vivibile, più accogliente e accettabile. Grandi opere di cui godono probabilmente gli stessi che comprano nel locale rivenditore di Porche e Jaguar, case automobilistiche che vantano l'apertura nella capitale angolana di due enormi saloni. 

Ma a cosa servono le palme a chi vive in baracche senz'acqua e senza luce, indossa indumenti bucati, ciabattine usate e fa niente se hanno fiocchi e strass anche se chi le usa è un giovanotto muscoloso? 

Questa gente, quella che forse ha scelto di non votare per l'Mpla, credo abbia vergogna ad andare a passeggio su questa nuove e scintillante versione della città perché, per dirne una, la scia di odore che potrebbe lasciare non si armonizzerebbe con quella dei profumi delle signore che la percorrono. 

Le scuole, chiuse da più di un mese, hanno aule affollate da una media di 50/70 alunni alla volta e ce ne sono che vanno nel tardo pomeriggio perché le si frequenta su tre turni non essendocene abbastanza. 

A Sambizanga i meninos de rua sono così tanti che la Casa dei meninos di zona, tenuta da religiosi, ha chiesto al governo un incontro per far si che le famiglie si responsabilizzino. Le agenzie umanitarie e le ong di sviluppo lavorano sulla pianificazione familiare perché la sanità pubblica non ha spazio per accogliere tutte le donne in gravidanza e l'incidenza di parti a rischio e di complicazioni a cui fa seguito un alto tasso di mortalità infantile cresce invece di diminuire. 

La famosa città satellite di Kilamba, finita agli onori delle cronache perchè ritenuta "fantasma", ora fantasma non lo è più, ma non ha contribuito a risolvere il problema abitativo di decine di migliaia di abitanti di Luanda che quelle case, messe in vendita per una cifra che vai dagli 80.000 ai 200.000 dollari non possono permettersi. Con lo stipendio base che non supera i 200 dollari nessuna Banca è disposta a rilasciare un mutuo.  Così chi ha i soldi continua ad averli e chi non li ha resta dov'è malgrado tutte le inaugurazioni del partito del presidente. 

Questo è quanto è avvenuto fino ad oggi, ma ora l'Mpla sembra aver capito che per star bene tutti occorre "distribuir melhor" e lo ha scritto a caratteri cubitali nei manifesti elettorali. Una cosa è certa, l'Mpla la pace è riuscita a mantenerla in questi dieci anni e questo forse è il vero motivo per cui la gente ancora ci crede, il ricordo della guerra brucia ancora e i ragazzi mutilati dalle mine non si contano su due mani a ogni passeggiata in città. 

Ora non resta che mantenere le promesse: a crescer mais e a distribuir melhor!



sabato 1 settembre 2012

Elezioni: risultati provvisori, MPLA stravince in provincia ma a Luanda solo una piccola maggioranza...


Alle 14.55 la CNE, Commissione Nazionale elettorale ha inziato a dare i primi risultati delle elezioni 2012 in Angola. Il Partito dell'attuale presidente l'MPLA ne esce vincitore con il 74,46%


Totale nazionale provvisorio

numero totale elettori 
9.771.731

Numero dei votanti 
5.609.570

ovvero il 
57.9% degli aventi diritto

14.000 i seggi scrutinati, pari al  58%

Voti totali scrutinati 
3.617.658

voti validi 93,54%

Numero di voti ottenuti dai partiti

MPLA 
2.500.000 74,46%
UNITA 
607.063 17,94%
Casa-ce 
153.427 4,53%
PRS 
50.874 1,50%
FNLA 
35.105 1,03%
Nova Democrazia 
16.570 0,19%
Papod 
4300 0,12%
Fuma 
4700 0,11%
CPO 
12.402 0,07%


I risultati provvisori dell'MPLA nelle diverse provincie:

Bengo 80.6%

Benguela 73%

Biè 60%

Cuando Cubango 79%

Cuanza Sul 85% 

Cunene 91% 

Huila 82%

Luanda 56,48%

Lunda Sul 

Malanje 86%

Moxico 
84%

Namibe 
85%


Per i risultati elettorali consultare il link sottostante